Le più comuni lesioni del ginocchio sono quelle a carico dei menischi, due piccole strutture fibrocartilaginee a forma di C poste tra i condili femorali e la tibia. I menischi permettono una migliore distribuzione dei carichi sulla cartilagine articolare, attenuandoli e garantendo al tempo stesso la corretta meccanica del movimento. In seguito ad una lesione meniscale il ginocchio perde la propria integrità meccanica mettendo in crisi i sofisticati meccanismi che la regolano. La presenza di un menisco lesionato all’interno del ginocchio equivale a quella di un sassolino all’interno di un ingranaggio: in entrambe le situazioni l’efficienza complessiva diminuisce mentre aumenta l’usura ed il rischio di lesioni più severe.
L’intervento: la meniscectomia prevede l’asportazione totale o parziale del menisco lesionato. A tal proposito il chirurgo cercherà di risparmiare il più possibile l’integrità meniscale in quanto il rischio di alterazioni degenerative a carico del ginocchio è direttamente proporzionale alla quantità di menisco asportato.
Se avete subito questo tipo di intervento chirurgico, in attesa di nuove scoperte scientifiche, potete ritardare al massimo i processi degenerativi dell ‘articolazione seguendo queste tre semplici regole: a) mantenere il vostro peso corporeo nella norma, b) evitare gli esercizi fisici che gravano sull’articolazione, c) prevenire perquanto possibile ulteriori traumi al ginocchio.
Il trattamento riabilitativo ha come obbiettivi principali il riacquisto della completa mobilità e funzionalità del ginocchio.
La riabilitazione dopo lesione meniscale è più rapida se la parte di menisco lesionata viene rimossa chirurgicamente. In questo caso il paziente è solitamente in grado di camminare già dopo uno o due giorni dall’intervento e può ritornare alle normali attività dopo qualche settimana (2-6 settimane in rapporto all’entità e alla localizzazione della lesione).
Il processo riabilitativo è invece più lungo se il menisco viene riparato chirurgicamente (intervento di suturazione). In questo caso si dovrà camminare con l’ausilio delle stampelle per quattro settimane ed un completo ritorno all’attività sportiva sarà possibile soltanto dopo quattro/sei mesi.
Il protocollo riabilitativo da intraprendere varia inoltre in base a numerosi altri fattori. Durante l’intervento il chirurgo potrebbe infatti scoprire e riparare altre lesioni che richiedono un trattamento riabilitativo diversificato dal tradizionale.
Per tutti questi motivi il percorso di riabilitazione va stabilito e programmato con il proprio medico.
Vediamo ora un esempio di un programma riabilitativo dopo meniscectomia.
Subito dopo l’intervento al paziente viene applicato uno speciale tutore per il ginocchio che lo può bloccare in posizione estesa o concedere piccoli movimenti controllati.
Il giorno successivo all’intervento delle stampelle vengono messe a disposizione del paziente per camminare. Altre volte la deambulazione in carico viene consentita sin dal primo giorno dopo l’operazione, a condizione che il ginocchio venga bloccato in estensione dal tutore.
Nei giorni seguenti il tutore può essere rimosso, consentendo limitati movimenti di flessione del ginocchio in rapporto alla tollerabilità del movimento (45-60°). L’obiettivo di questi primi giorni sarà il rafforzamento del muscolo quadricipite. A tal proposito possono essere eseguiti esercizi a catena cinetica aperta e, successivamente, a catena cinetica chiusa (mezzo squat).
Il protocollo di riabilitazione dopo intervento di suturazione del menisco, pur ponendosi gli stessi obiettivi, è molto più lento del precedente. Grossomodo le esercitazioni previste sono simili, ma molto più caute e posticipate dal periodo iniziale di immobilità forzata. Il recupero completo avverrà in questo caso soltanto dopo tre quattro mesi dall’intervento.
A cura della redazione di Riability Milano
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